L'importanza del pH urinario per il tuo benessere
Il pH urinario indica l’acidità o l’alcalinità contenuta all’interno delle urine; di conseguenza, questo valore fornisce un valido strumento per capire lo stato di salute dei reni, che si occupano di eliminare le sostanze acide o alcaline in eccesso (attraverso l’urina), e se vi è un’infezione in corso. Quando l’organismo combatte contro un’infezione batterica della vescica, come può essere la cistite, il pH delle urine viene influenzato; questo avviene a causa della presenza di alcuni batteri che possono alcalinizzare le urine.
Cos'è il pH urinario?
Il pH è la misura dell'acidità o dell'alcalinità di una soluzione; il pH delle urine indica la corretta funzionalità dei reni che, mantenendo un regolare equilibrio acido delle stesse, comporta un corretto scarto di sostanze acide (urea, creatina e acido urico) e basiche (ammoniaca, solfato e fosfato).
Il pH urinario varia da 4,5 a 8, tuttavia, il valore corretto dovrebbe essere tra 5 e 7 perché spesso già gli estremi potrebbero indicare un eccesso di acidità o di alcalinità.
Il pH viene esaminato tramite un campione di urine prelevato al mattino: tramite le analisi delle urine, infatti, vengono analizzate varie specifiche come ad esempio l’aspetto, il colore, la densità e il pH. Tuttavia, se si vuole analizzare solo pH delle urine, è possibile utilizzare le strisce reattive: in questo caso, la misurazione può essere fatta in autonomia a casa, osservando il cambiamento del colore delle strisce a contatto con l’urina, in base al pH contenuto in esse. Sebbene sia consigliato un esame delle urine approfondito, soprattutto in caso di cistite ricorrente, questo potrebbe essere un primo esame per avere una risposta immediata sulla presenza o meno di un’infezione in corso.
I valori del pH urinario: i vari significati
Il pH corretto dell’urina si dovrebbe mantenere tra 5 e 7, nonostante questo, il pH dell’urina sarà più acido al mattino (con l’accumulo della notte) e più alcalino dopo i pasti. Si ricorda che più i valori sono bassi più è presente acido nell’urina, mentre se sono alti più il pH sarà basico o alcalino: in quest’ultimo caso potrebbe esserci un’infezione delle vie urinarie in corso, se invece si hanno valori tendenti all’acido, è probabile ci siano calcoli renali o un’infiammazioni della vescica.
L’importanza del bilanciamento del pH
Un pH corretto è sinonimo di un corretto funzionamento dei reni e del benessere dell’apparato urinario; al contrario, urine acide o alcaline possono identificare un’infezione in corso alle vie urinarie e un peggioramento di questa se non repentinamente curata con terapie adeguate, prescritte dal medico. Il pH urinario, infatti, può influenzare lo sviluppo della cistite e l’aggravarsi dei sintomi. Le urine più alcaline (pH superiore a 7.5) possono indicare un'infezione causata da determinati batteri che possono portare la formazione di cristalli di struvite, peggiorando i sintomi della cistite. D'altra parte, un pH urinario molto acido (inferiore a 5.5) può indicare un rischio maggiore di calcoli renali e infiammazione della vescica, che può contribuire a un peggioramento dei sintomi tipici della cistite.
Consigli pratici per regolare il pH delle urine
Avere cura di se stessi richiede tempo e attenzione. Se si ha un pH molto alto, quindi una cistite in corso, è importante idratarsi: bere molta acqua è fondamentale per contrastare sintomi e aiutare il corpo a eliminare i batteri. Inoltre, si dovrebbe prestare attenzione a determinati alimenti: carni, insaccati, zuccheri raffinati, latticini e bevande gassate possono alterare negativamente il pH delle urine. Mentre verdure, frutta, cereali e pesce contengono i nutrienti necessari per diminuire il pH delle urine.
L’obiettivo di un corretto pH delle urine è un benessere generale dell’organismo e un corretto funzionamento delle vie urinarie, che permette anche di prevenire le infezioni delle vie urinarie.
Quando preoccuparsi del pH urinario
Si consiglia di consultare il medico ogni volta che non si è certi del proprio stato di salute e soprattutto quando sono presenti alcuni sintomi tipici della cistite, come il dolore durante la minzione o quando si nota un cambio nel colore e nell’odore dell’urina. L’urina dal colore scuro o torbido, accompagnata da cattivo odore, può essere sintomo di un pH squilibrato causato da un’infezione.
Se si verificano frequenti episodi di cistite o infezioni del tratto urinario è opportuno sottoporre il caso al medico, per identificare le cause e adottare il trattamento adeguato: infezioni ricorrenti, infatti, possono essere segno di un ambiente urinario che favorisce la crescita batterica, spesso associato a un pH troppo alcalino. Infine, anche la presenza di cristalli nelle urine dovrebbe richiedere l’attenzione di un medico, in quanto questo aspetto aumenta il rischio di calcoli renali.
Monitorare il pH urinario è fondamentale per aiutare a mantenere la salute e il benessere del tratto urinario e prevenire eventuali complicazioni. Per dubbi o se si hanno sintomi persistenti o ricorrenti è necessario consultare il medico per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.
Fonti
https://cistite.info/alimentazione/cibo-e-salute-intima/694-ph-urinario-e-cartine-tornasole.html
https://www.my-personaltrainer.it/salute/pH-urine.html
https://classic.clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT04598971
https://medshun.com/article/what-ph-should-urine-be-with-interstitial-cystitis